Tutte le puntate di Marefuturo, il programma di Radio24 sul Pianeta Acqua

 

PUNTATA 1: cos’è l’acqua?

 

Prima Puntata di #marefuturo, la trasmissione di Radio 24 dedicata all’acqua, condotta da Chiara Albicocco e Federico Pedrocchi, e realizzata in collaborazione con ISME.

Cominciamo…alla scoperta della molecola della vita. Insieme a Pierluigi Viaroli, docente di ecologia acquatica all’Università di Parma, ci immergiamo nel mondo liquido. #marefuturo parte dalla comprensione profonda del ciclo dell’acqua, attraverso i suoi stati: liquido, solido e gassoso.

Una combinazione di due gas, idrogeno e ossigeno, nella famosa formula H2O, è responsabile dell’esistenza della vita sulla Terra.
Ma Cos’è l’acqua? Qual è la sua natura, quali le straordinarie proprietà fondamentali per i cicli biologici?

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PUNTATA 2: onda su onda

 

Le onde sono una grande fonte di energia rinnovabile, ancora scarsamente utilizzata.  Densità energetica estremamente elevata, alta prevedibilità e bassa variabilità le rendono molto promettenti per il futuro, anche per favorire la decarbonizzazione.

Ospite della seconda puntata di #marefuturo è Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il trasferimento tecnologico del Politecnico di Torino e fondatrice dello spin off ‘Wave for Energy’ che ha creato insieme a ENI il primo impianto ibrido al mondo di generazione di energia elettrica da fonte solare e da moto ondoso.

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PUNTATA 3: robot subacquei

 

Quando pensiamo a frontiere inesplorate, di solito ci immaginiamo lo spazio. Eppure, la porzione di spazio che circonda la Terra ci è più noto dei fondali marini.

Con Andrea Caiti, del Nodo ISME dell’Università di Pisa, parliamo delle tecnologie che ci permettono di esplorare il Pianeta Blu, i veicoli subacquei autonomi.

In grado di scandagliare i fondali marini e fare rilevazioni di tipo ambientale, questi robot operano da soli o in gruppo, si scambiano informazioni e prendono decisioni in modo autonomo per compiere una missione

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PUNTATA 4: acqua nello spazio

 

L’acqua è fondamentale per la vita, qui sulla Terra, come nello Spazio.

Paolo Nespoli, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, ci racconta come arriva l’acqua sulla Stazione Spaziale Internazionale e come si ricicla. A bordo ci sono sofisticati sistemi di depurazione dell’acqua, tanto che si riesce a recuperare completamente l’urina e il sudore degli astronauti.
È proprio il caso di dirlo: l’acqua è una risorsa universale!

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PUNTATA 5: lavorare sott’acqua

 

Le professioni che si svolgono sotto il mare richiedono molta professionalità e strumenti sofisticati. Cosa significa lavorare sott’acqua? Quali sono le difficoltà? Gianluca Antonelli, docente di sistemi robotici all’Università di Cassino, ci spiega quali siano le attrezzature e i sistemi robotici in grado di aiutare coloro che lavorano sui fondali, nel settore estrattivo, in itticoltura e per le grandi opere ingegneristiche. Lo sapevate che si può usare il saldatore anche in profondità?

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PUNTATA 6: irrigare, una questione di metodo

 

Il 3% di acqua dolce presente sul nostro pianeta è fondamentale per la nostra esistenza, perché ci permette di produrre tutto ciò che noi portiamo in tavola.

È indispensabile per l’irrigazione dei campi, ma anche per i processi produttivi successivi alla raccolta.
La valorizzazione di questa risorsa è senz’altro uno degli impegni principali di chiunque agisca nel settore agroalimentare. Ogni sistema di irrigazione è pensato per essere efficiente ed efficacie a seconda della coltura. Ne parliamo con Roberto Confalonieri, docente di agronomia e sistemi colturali all’Università di Milano e Direttore del Cassandra Lab.

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PUNTATA 7: navi che si guidano da sole

 

Ci si sta lavorando da tempo, le vedremo solcare i nostri mari nei prossimi anni: sono le navi a guida autonoma. Sono imbarcazioni, perlopiù cargo, che si sposteranno per mare senza equipaggio a bordo e controllate da terra.

La guida automatica è già presente in tutte le navi, un po’ come per gli aerei, gran parte dei tragitti in mare vengono già svolti in questa modalità. La presenza del personale di bordo è però indispensabile, soprattutto per le navi che trasportano passeggeri. Giuseppe Casalino, direttore di ISME e docente di robotica e controlli automatici dell’Università di Genova, ci spiega che si sta facendo tanta ricerca nel campo della sicurezza.

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PUNTATA 8: dare forma all’acqua si può

 

È possibile rivestire piccoli volumi di acqua con una pellicola sottilissima e biodegradabile, molto simile a un palloncino pieno di acqua. Un gruppo di ricerca del CNR e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha infatti messo a punto un processo che permette di ottenere un sottile film in grado di racchiudere e sigillare quantità variabili di liquido. Questo potrebbe servire per creare packaging alimentari commestibili: immaginate di sorseggiare delle sferette di acqua naturale e ingoiare anche l’involucro. Le applicazioni più promettenti sono in campo biomedico e farmaceutico, come ci spiega Paolo Netti, coordinatore dell’IIT di Napoli.

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PUNTATA 9: turismo subacqueo

 

Relitti, barriere coralline e antiche città sommerse sono mete assai ambite dai subacquei di tutto il mondo. Sono circa 20 milioni i sub che ogni anno si immergono: un settore in grande espansione e su cui si deve puntare molto, come ci spiega Alessandro Casavola del nodo ISME dell’Università della Calabria.

I ricercatori stano lavorando per sviluppare app, tablet e connessioni internet per poter vivere al meglio queste esperienze straordinarie e, perché no, poterle condividere!

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PUNTATA 10: occhi puntati sugli oceani: il ruolo dei satelliti

 

Dall’alto, dallo spazio, noi siamo in grado di osservare la Terra. La rete di satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea fornisce immagini e dati fondamentali per comprendere la natura e lo stato dei nostri oceani, dalla profondità alla salinità fino alla densità.

Marie Helene Rio, oceanografa dell’Agenzia Spaziale Europea, ci racconta come gli scienziati possano estrarre da questa enorme mole di dati importanti informazioni sulla salute dei mari e sviluppare strategie di monitoraggio e conservazione.

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PUNTATA 11: Leonardo Da Vinci, una passione per l’acqua

 

Leonardo pittore, Leonardo ingegnere e Leonardo geografo: la natura poliedrica del genio toscano si concretizza in svariate manifestazioni del suo rapporto con l’acqua. Dalle macchine idrauliche allo studio delle chiuse e dei ponti fino ai celeberrimi sfondi delle opere pittoriche, l’acqua è sempre presente nei lavori di Leonardo, fin dall’infanzia.

Insieme a Pietro Cuomo, storico e divulgatore, proviamo a tratteggiare un ritratto di Leonardo molto suggestivo e particolare.

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PUNTATA 12: droni nelle tubature

 

Sappiamo tutti che i droni volano sulle città, sulle montagne, lungo le spiagge assolate. Per fare spot pubblicitari, per riprese di matrimoni ma anche per operazioni di soccorso. Un utilizzo di frontiera è quello dei droni che entrano negli ambienti chiusi, anche impervi.

Giuseppe Santangelo, docente di veicoli autonomi alla Wayne State University e AD di Skypersonic, ci racconta come lavorano i droni in aria e all’interno delle fogne.

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PUNTATA 13: alla ricerca di siti archeologici sommersi

 

Come si individuano i relitti e i siti archeologici subacquei? Con i robot!

Benedetto Allotta, del nodo #ISME dell’Università di Firenze, ci spiega come si ispezionano i fondali per identificare un sito d’interesse, dal relitto navale inabissato alle antiche città sommerse. Questi robot sono stati recentemente usati con successo anche per “mappare” bolle di anidride carbonica in mare, concentrazioni di gas responsabili di effetti negativi sulla fauna e flora subacquea.

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PUNTATA 14: gli abitanti del mare

 

Tra cambiamenti climatici, inquinamento e sfruttamento delle risorse, la nostra specie ha fatto di tutto per mettere in crisi gli ecosistemi, quello marino in particolare.

Adesso si sta lavorando per riportare la situazione, al momento critica, in una condizione di stabilità. Gli abitanti del mare, flora e fauna, risentono di questi cambiamenti e vanno costantemente monitorati affinché non si arrivi a una condizione di non reversibilità.

L’acidificazione degli oceani, le temperature, ma anche la pesca intensiva e l’inquinamento acustico sono i fattori che maggiormente minacciano questi habitat complessi e preziosi.

Cosa possiamo fare? Proviamo a delineare degli scenari ottimistici con Lisandro Benedetti-Cecchi, professore di ecologia e pro-rettore alla ricerca europea e internazionale all’Università di Pisa.

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PUNTATA 15: liquefazione del suolo

 

In un paese come il nostro, che deve convivere con gli eventi sismici per la sua storica morfologia geologica, studiare tutti gli aspetti di un terremoto è un compito fondamentale.

Ma lo è in generale, perché sono tante le zone del pianeta che devono convivere con questi fenomeni.

Eucentre è un centro che lavora in questo campo. I suoi laboratori si trovano all’Università di Pavia, con attrezzature che fanno del centro uno dei luoghi di eccellenza internazionale per la sismologia. Qui si simulano, su grandi piattaforme, le più diverse modalità dei terremoti. Si sviluppano anche tecnologie in grado di attenuare i danni a persone ed edifici.

Ne parliamo con Carlo Lai, advisor del dipartimento Scenari di Rischio di Eucentre, che sta coordinando LIQUEFACT, un progetto europeo dedicato a uno dei fenomeni meno noti, la cosiddetta liquefazione del terreno.

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PUNTATA 16: pesci robot educativi

 

Hanno le pinne, ma non hanno le branchie. Già, perché sono pesci robot e non hanno bisogno di respirare. Si muovono sinuosamente nell’acqua e assomigliano in tutto e per tutto a un pesce in carne e lisca.

A cosa servono? Hanno un valore scientifico perché vengono utilizzati per ricerche sullo stato dei mari e dei fondali. Ma hanno anche un valore educativo, in quanto vengono utilizzati come strumenti didattici dagli insegnati delle scuole primarie e secondarie.

Da qualche anno, infatti, si sta diffondendo una nuova disciplina: la robotica educativa. Ci racconta tutto David Scaradozzi, ricercatore di robotica, del nodo ISME dell’Università Politecnica delle Marche.

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PUNTATA 17: il riscaldamento degli oceani

 

Sui cambiamenti climatici in questo periodo si è scritto e detto di tutto. Molte sono le informazioni scorrette che circolano. La comunità scientifica ha una visione abbastanza precisa e supportata da dati storici e rigorosi. In questa puntata di marefuturo si fa il punto con Andrea Merlone dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica e delegato della commissione mondiale di climatologia alle Nazioni Unite.

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PUNTATA 18: cosa c’è sui fondali

 

Come si mappano i fondali, quelli costieri ma anche quelli più profondi. Ci sono tecniche molto specifiche, che sfruttano le onde sonore per ‘leggere’ le caratteristiche del fondale.

Questi sistemi sono in grado di individuare anche sostanze tossiche, rifiuti inquinanti e persino residui bellici. Queste sono alcune delle applicazioni che sta studiando il team di ricerca coordinato da Giovanni Indiveri, del nodo ISME dell’Università del Salento.

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PUNTATA 19: acqua dolce, potabile e depurata

 

L’acqua interna, non marina dunque, quella dei fiumi, dei laghi e delle falde, va protetta, gestita e studiata.

E’ il compito di CAP Holding, un ente che controlla le attività di depurazione delle acque reflue in 140 Comuni lombardi e che sviluppa ricerche di frontiera per individuare nuove risorse estraibili dalla depurazione.

Con Desdemona Oliva, direttrice di ricerca e sviluppo, parliamo della sorprendente – è il caso di dirlo – quantità di materiali pregiati che si possono estrarre dalle acque reflue. Ma con lei parliamo anche di un tema singolare: l’età dell’acqua. Ma l’acqua invecchia? E possiamo stabilire quanti anni ha un deposito in falda? E perché rispondere a queste domande ha una grande importanza.

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PUNTATA 20: Internet sotto il mare

 

In un presente sempre più connesso, in cui gli oggetti raccolgono e scambiano informazioni con noi e tra loro, crescono le capacità di monitorare tutti gli ambienti, anche i più estremi. Applicare queste possibilità in ambito subacqueo rappresenta la sfida del Progetto SUNRISE: una rete di connessioni per il monitoraggio e la conservazione di mari e oceani, uno strumento per la ricerca di materie prime, per gli studi di itticoltura, ma anche per l’archeologia subacquea. L’internet of things diviene così l’internet of underwater things. Uno scenario che lascia intravedere ambiziosi traguardi ma che pone grandi ostacoli da affrontare, come ci spiega Chiara Petrioli, docente di Informatica all’Università La Sapienza di Roma e coordinatrice del Progetto SUNRISE.

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