#marefuturo puntata 12. droni nelle tubature

Sappiamo tutti che i droni volano sulle città, sulle montagne, lungo le spiagge assolate. Per fare spot pubblicitari, per riprese di matrimoni ma anche per operazioni di soccorso. Un utilizzo di frontiera è quello dei droni che entrano negli ambienti chiusi, anche impervi.

Giuseppe Santangelo, docente di veicoli autonomi alla Wayne State University e AD di Skypersonic, ci racconta come lavorano i droni in aria e all’interno delle fogne.

 

 

I droni sono uno strumento essenziale in molte situazioni dove l’uomo è a rischio, come operazioni di ispezione, di polizia o di soccorso in zone remote o pericolose, come siti di incidenti, terremoti o incendi,  o zone radioattive.

 

Uno degli impieghi più originali è nell’ispezioni delle tubature, per evitare perdite di acque industriali o contaminazioni di acqua potabile.

 

Il robot di Skypersonic è un esoscheletro sferico, che racchiude il corpo del robot

 

 

 

È progettato per funzionare in condizioni estreme e spazi ristretti. Dotato di una  videocamera invia a terra immagini per la visualizzazione in prima persona su uno schermo o occhiali ad alta definizione.

 

 

 

 

Ma la sfera non è l’unica forma in grado di epslorare tubature. Già bel 2008 Sintef, un centro di ricerca norvegese, presentava Piko, un roboto modulare per ispezioni

Sintef.no – Piko

 

 

Il robot è in rado di arrampicarsi sui condotti

 

 

 

Le future applicazioni dei robot serpenti sono numerose. I movimenti agili di questi meccanismi consentono loro di accedere quasi ovunque. Possono essere progettati per entrare in aree a rischio ed eseguire missioni di ricerca e salvataggio, oppure possono monitorare ed eseguire la manutenzione all’interno di impianti industriali e strutture di tubazioni.

 


Foto dal sito https://robotnor.no/expertise/robotic-systems/snake-robots/

 

 

Di recente Eelume, spinoff dell’Università Scienza e Tecnologia Norvegese, ha  progettato il roboto seprente in grado di esplorare l’oceano e lavorare sotto il mare.

 

 

Video

 

Ultimo arrivato in casa dei robot costruiti per esplorare le fognature è THING, un animaloide a quattro zampe sviluppato nell’ambito dell’omonimo progetto europeo.

 

 

 

Ma i droni vengono ormai impiegati per gli usi più vari

 

 

Uno delle più curiose è usarli per la sicurezza dei bagnanti sulle spiagge

 

I Droni bagnini sono stati presentati al “Sea Drone Tech Summit 2018”, il primo congresso in Italia dedicato ai droni e ai robot per impiego marino e subacqueo, svoltosi a Gallipoli (Lecce).

 

Dal 2017 la Capitaneria di Porto ha dato il via libera all’uso di droni per avvistamento e salvataggio, e i modelli in preparazione sono sempre più evoluti.

 

Oltre al piccolo multirotore capace di sganciare uno o più salvagenti, è già allo studio anche un grosso drone in grado di trasportare addirittura un canotto gonfiabile ed utilizzabile ad esempio in caso di naufragio. Lo stesso drone potrebbe essere impiegato, in futuro, anche per prelevare una persona dal mare o da una nave e portarla in volo sulla terraferma.

Altra novità sono i droni scialuppa, piccole imbarcazioni senza equipaggio progettate per il soccorso anche con il mare grosso. Ci sono vari progetti, in Italia e nel mondo: dalla boa galleggiante radiocomandata e dotata di un sistema di propulsione a getto, capace di portare in salvo otto persone, fino al natante delle dimensioni di una motovedetta utilizzabile per la ricerca ed il soccorso di naufraghi, ma anche in altre missioni come la sicurezza marittima, il controllo delle coste e il monitoraggio dell’inquinamento delle acque.

Altro che Baywatch, in Italia ti salva il drone bagnino

 

 

quest’anno, Il dipartimento di polizia di Los Angeles ha annunciato di voler aggiungere droni al proprio arsenale

 

LATimes

 

ma l’applicazione più curiosa in assoluto è venuta dall’artista Carlo Ratti, che per la prima volta ha usato un drone in un murales

Carlo Ratti uses drones to create “world’s first crowdsourced graffiti”

 

ondina di fine articolo