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#marefuturo puntata 19. acqua dolce, potabile e depurata

L’acqua interna, non marina dunque, quella dei fiumi, dei laghi e delle falde, va protetta, gestita e studiata. E’ il compito di CAP Holding, un ente che controlla le attività di depurazione delle acque reflue in 140 Comuni lombardi e che sviluppa ricerche di frontiera per individuare nuove risorse estraibili dalla depurazione. Con Desdemona Oliva, direttrice di ricerca e sviluppo, parliamo della sorprendente – è il caso di dirlo – quantità di materiali pregiati che si possono estrarre dalle acque reflue. Ma con lei parliamo anche di un tema singolare: l’età dell’acqua. Ma l’acqua invecchia? E possiamo stabilire quanti anni […]

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#marefuturo puntata 18. cosa c’è sui fondali

  Come si mappano i fondali, quelli costieri ma anche quelli più profondi. Ci sono tecniche molto specifiche, che sfruttano le onde sonore per ‘leggere’ le caratteristiche del fondale. Questi sistemi sono in grado di individuare anche sostanze tossiche, rifiuti inquinanti e persino residui bellici. Queste sono alcune delle applicazioni che sta studiando il team di ricerca coordinato da Giovanni Indiveri, del nodo ISME dell’Università del Salento.   […]

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#marefuturo puntata 14. gli abitanti del mare

Tra cambiamenti climatici, inquinamento e sfruttamento delle risorse, la nostra specie ha fatto di tutto per mettere in crisi gli ecosistemi, quello marino in particolare. Adesso si sta lavorando per riportare la situazione, al momento critica, in una condizione di stabilità. Gli abitanti del mare, flora e fauna, risentono di questi cambiamenti e vanno costantemente monitorati affinché non si arrivi a una condizione di non reversibilità. L’acidificazione degli oceani, le temperature, ma anche la pesca intensiva e l’inquinamento acustico sono i fattori che maggiormente minacciano questi habitat complessi e preziosi. Cosa possiamo fare? Proviamo a delineare degli scenari ottimistici con […]

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#marefuturo puntata 8. dare forma all’acqua si può

È possibile rivestire piccoli volumi di acqua con una pellicola sottilissima e biodegradabile, molto simile a un palloncino pieno di acqua. Un gruppo di ricerca del CNR e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha infatti messo a punto un processo che permette di ottenere un sottile film in grado di racchiudere e sigillare quantità variabili di liquido. Questo potrebbe servire per creare packaging alimentari commestibili: immaginate di sorseggiare delle sferette di acqua naturale e ingoiare anche l’involucro. Le applicazioni più promettenti sono in campo biomedico e farmaceutico, come ci spiega Paolo Netti, coordinatore dell’IIT di Napoli.         […]

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#marefuturo puntata 7. navi che si guidano dal sole

Ci si sta lavorando da tempo, le vedremo solcare i nostri mari nei prossimi anni: sono le navi a guida autonoma. Sono imbarcazioni, perlopiù cargo, che si sposteranno per mare senza equipaggio a bordo e controllate da terra. La guida automatica è già presente in tutte le navi, un po’ come per gli aerei, gran parte dei tragitti in mare vengono già svolti in questa modalità. La presenza del personale di bordo è però indispensabile, soprattutto per le navi che trasportano passeggeri. Giuseppe Casalino, direttore di ISME e docente di robotica e controlli automatici dell’Università di Genova, ci spiega che […]

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#marefuturo puntata 6. irrigare, una questione di metodo

Il 3% di acqua dolce presente sul nostro pianeta è fondamentale per la nostra esistenza, perché ci permette di produrre tutto ciò che noi portiamo in tavola. È indispensabile per l’irrigazione dei campi, ma anche per i processi produttivi successivi alla raccolta. La valorizzazione di questa risorsa è senz’altro uno degli impegni principali di chiunque agisca nel settore agroalimentare. Ogni sistema di irrigazione è pensato per essere efficiente ed efficacie a seconda della coltura. Ne parliamo con Roberto Confalonieri, docente di agronomia e sistemi colturali all’Università di Milano e Direttore del Cassandra Lab.   […]

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#marefuturo puntata 3. robot subacquei

Quando pensiamo a frontiere inesplorate, di solito ci immaginiamo lo spazio. Eppure, la porzione di spazio che circonda la Terra ci è più noto dei fondali marini. Con Andrea Caiti, del Nodo ISME dell’Università di Pisa, parliamo delle tecnologie che ci permettono di esplorare il Pianeta Blu, i veicoli subacquei autonomi. […]

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A caccia dei tesori degli abissi

Il Tesoro in questione non sono pepite d’oro, ma formazioni rocciose composte da manganese e da elementi metallici che trovano impiego in svariati settori industriali, e che sulla Terra cominciano a scarseggiare. Si trovano nel mare profondo, e la loro ricerca somiglia molto a quella di un ago in un pagliaio. Il progetto Europeo ROBUST mira a mettere a punto un sistema di droni, manipolatori e sensori subacquei per trovare i noduli di manganese nei fondali marini, minimizzando l’impatto ambientale. […]

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Robot subacquei che si muovono in gruppo

Sul Pianeta Mare le comunicazioni sono possibili solo tramite le onde acustiche, come fanno i grandi mammiferi marini. Per missioni in cui molti robot subacquei devono lavorare insieme, per esempio per la ricerca di gas o petrolio, o l’esplorazione dei fondali a fini ambientali o archeologici, gli scienziati di ISME hanno progettato l’equivalente artificiale del canto delle balene. Giovanni Indiveri, del nodo ISME dell’Università del Salento, ne parla con Federico Pedrocchi nello scenario della Darsena Pisana, in occasione del Festival Internazionale della Robotica 2018.       […]

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