Una chiacchierata con Giuseppe Casalino, Direttore di ISME, sul futuro della robotica subacquea.
L’orizzonte che si va delineando non si compone solo di sistemi di robot autonomi per attività di monitoraggio dei fondali o di intervento, ma anche di automi pensati per il lavoro, in ambienti sottomarini dove per l’uomo è pericoloso arrivare.
Sempre di più quindi ai robot subacquei è richiesta la capacità di lavorare in squadra e di prendere decisioni autonome. Alcuni di essi saranno sistemi composti da veicolo, braccio meccanico e mano, in grado di esplorare, prelevare campioni biologici o piccoli oggetti, ma anche di compiere interventi su impianti, come girare valvole o contribuire alla manutenzione.
Come nell’Industria 4.0 “terrestre”, alcuni impianti subacquei vedranno una stretta interazione tra robot e uomo (sub), che potrà comunicare tramite tablet o altre interfacce.
Intervista di Federico Pedrocchi, Triwù.
