L’ambiente e la vita

Conosciamo l’intera superficie di Marte con una risoluzione di 100 metri, il che significa che qualunque particolare che abbia questa dimensione può essere analizzato. La risoluzione per i nostri mari è di 5 chilometri. Il paradosso è evidente.
Ci sono montagne, valli, canali, vulcani, praterie, sommersi, di cui ben poco o nulla sappiamo. Poi ci sono gli esseri viventi, quelli che conosciamo, relativamente, di più perché abitano le aree più superficiali delle acque.
Più in profondità c’è vita largamente ignota. Il problema: sono già tante le attività industriali e commerciali che si svolgono nell’Idrosfera, ma i progetti per i prossimi decenni sono ben più consistenti. Il grande rischio è intervenire pesantemente su un mondo che ben poco conosciamo.

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#marefuturo puntata 2. onda su onda

Le onde sono una grande fonte di energia rinnovabile, ancora scarsamente utilizzata.  Densità energetica estremamente elevata, alta prevedibilità e bassa variabilità le rendono molto promettenti per il futuro, anche per favorire la decarbonizzazione.   Ospite della seconda puntata di #marefuturo è Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il trasferimento tecnologico del Politecnico di Torino e fondatrice dello spin off ‘Wave for Energy’ che ha creato insieme a ENI il primo impianto ibrido al mondo di generazione di energia elettrica da fonte solare e da moto ondoso.   […]

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#marefuturo puntata 1. cos’è l’acqua?

Prima Puntata di #marefuturo, la trasmissione di Radio 24 dedicata all’acqua, condotta da Chiara Albicocco e Federico Pedrocchi, e realizzata in collaborazione con ISME.   Cominciamo…alla scoperta della molecola della vita. Insieme a Pierluigi Viaroli, docente di ecologia acquatica all’Università di Parma, ci immergiamo nel mondo liquido. #marefuturo parte dalla comprensione profonda del ciclo dell’acqua, attraverso i suoi stati: liquido, solido e gassoso.   […]

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Un robot per cercare l’anidride carbonica nel mare

Il robot subacqueo autonomo FeelHippo, sviluppato dall’Università di Firenze, ateneo che fa parte di ISME (Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino), è stato usato a Vulcano in un recente esperimento condotto dai ricercatori italiani in collaborazione con la Jacobs University di Brema per “mappare” le bolle di anidride carbonica nel mare, responsabili di effetti negativi sulla fauna e flora subacquea. […]

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Riscaldamento di mari e oceani: quali effetti?

Andrea Caiti, del nodo ISME dell’Università di Pisa, interviene ai venerdì per il clima di Fridays for Future. Mari e oceani si stanno scaldando molto rapidamente, e con effetti che dureranno a lungo. Gli oceani hanno la capacità di incamerare maggiori quantità di calore rispetto all’atmosfera, con un ridotto aumento di temperatura. […]

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Il futuro del turismo è sotto il mare

Le bellezze culturali e paesaggistiche in Italia sono molte, sia sopra che sotto il mare. Il turismo subacqueo ha caratteristiche peculiari, come le avrebbe visitare un altro pianeta, perché ci si immerge in un ambiente che trasforma l’aspetto anche degli oggetti a cui siamo più abituati. I ricercatori del nodo ISME dell’Università della Calabria hanno messo a punto gli strumenti per unire immersioni e tecnologia, ma anche per permettere a chi non si immerge visite turistiche subacquee virtuali. […]

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Energia dalle onde del mare

Il nodo di Genova di ISME lavora dal 2012 allo sviluppo di tecnologie per sfruttare il moto ondoso e produrre energia per applicazioni off-shore. Il mare è una delle fonti di energia meno usate, ma è una risorsa potenzialmente infinita di energia pulita.   […]

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Robot sottomarini a risparmio energetico

“WAVE” è un meccanismo di ricarica applicato ai veicoli sottomarini usati per il monitoraggio dei fondali e per rilevazioni ambientali. Si compone di un paio di ali che, quando il veicolo si muove in superficie, sfruttano il moto ondoso per ricaricarne le batterie. I robot sottomarini, dotati di una sonda ambientale, sono quindi in grado di effettuare misurazioni (temperatura, salinità, qualità dell’acqua) per un periodo di tempo potenzialmente illimitato, in totale autonomia e a ridottissimo impatto ambientale.     Il meccanismo è stato testato per la prima volta in assoluto su robot subacquei a partire dal 2016, grazie ad una collaborazione tra […]

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